Scrivere racconti è difficilissimo. Trovarne un maestro è qualcosa di raro. Ma con Pardini – già saggiato con piacere in altro momento – non si sbaglia e questo libro lo dimostra. I suoi protagonisti sono uomini e animali, vivi e tenaci più che mai. Come lo stile che li rappresenta, che è diretto, asciutto, tonico e alimentato da un linguaggio chiaro. Il gusto complessivo, tuttavia, sa di antico, come si addice al tipo tradizionale della novella. Due storie sono semplicemente meravigliose: quella che dà il titolo alla raccolta, e che apre il volume; e La vendetta del gufo, che lo chiude. In entrambe – la prima è ambientata nel ‘500, la seconda ai nostri giorni – ci sono animali che rispondono con estrema determinazione ai soprusi degli uomini. Manifestano un senso di giustizia e un’alleanza che vanno ben al di là della rappresaglia ferina e paiono proiettati a ristabilire un elementare ordine morale e sociale. È così anche nel Fratello del lupo. Nel Gatto e in Serague emerge anche l’idea di una fratellanza che non è fatta soltanto di buoni sentimenti, ma dell’abbraccio di un comune destino di violenze e di miserie, e di una misteriosa forza di resistenza vitale. La sfida e la pantera porta la rappresentazione di questo orizzonte ad un grado di esemplarità ancor maggiore, in un intreccio di vicende in cui uomini e animali si incontrano, si scontrano e condividono dolori, rivincite e un singolare destino di lotta e di adattamento costanti. C’è dell’altro, però. In questi racconti il meccanismo di antropomorfizzazione cui le “bestie” sono sottoposte è ridotto al minimo. Difatti non serve ad alludere, in chiave meramente simbolica, a un modello umano alternativo; serve a renderci familiare ciò che gli animali ancora custodiscono. Ciò per cui essi lottano con tutte le forze, come nella Picciona etrusca, dove il legame con l’uomo, forse non a caso, è tenuto da un sacerdote di divinità destinate a scomparire. In tutto il libro vi è un solo racconto a fare eccezione al quadro complessivo: La pistolera, che è una sorta di spin-off di Jodo Cartamigli, noto e fortunato romanzo western dello stesso Autore. A guardar bene questa storia si nutre di un’ispirazione presente anche nelle altre: di quella percezione dell’esistenza, come infinita avventura, che tanto caratterizza le atmosfere create da Pardini.
Recensioni (di M. Magliani; di S. Fortuna; di A. Picca; di C. Bacchini; di O. Di Monopoli)